giovedì 3 luglio 2014

Il Premio Strega


Questa sera verrà assegnato il Premio Strega. Se fossi uno dei giudici mi sentirei profondamente a disagio. Un romanzo è la vita di chi lo scrive. La vita di ogni essere umano è un libro. Ogni scrittore compone un unico libro, quello che esprime la parte consistente della sua vita. Certo: il narratore può produrre dieci, venti o cento libri ma è come se continuasse a scriverne uno solo. Non si può che scrivere un solo libro, quello che - setacciando la fiction e la poesia del racconto - riconduce all’esperienza e alla personalità di chi l’ha scritto.

Pertanto, se fossi io a giudicare, dovrei considerare lo stile, la forma, la suggestione poetica e la forza del costrutto, degli aggettivi, dei verbi. Solo questo. Non sarei in grado di giudicare una vita. Ogni vita ha il suo valore. Ha valore quella di Hemingway e quella di Sveva Casati Modigliani, quella di Proust e quella della Rowling.

L’esperienza di ognuno è personale, il mio giudizio soffrirebbe dell’affinità con la mia esperienza e questo mi risulterebbe insopportabilmente parziale. Non potrei giudicare nessuno in un concorso letterario. Ogni vita merita rispetto.
(Sergio)

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