UN AMICO
Kaspar: Che cos’è per te un amico?
Sergio: Prima di tutto “Buonasera”, eh?!
Kaspar: Scusa, buonasera…
Sergio: È una delle tre domande più difficili di tutti i
tempi…
Kaspar: Provaci…
S: Tanto… non ci riuscirò a trovare una definizione… ha a
che fare con la natura umana la quale è di per sé ineffabile…
K: Provaci…
S: Un amico… un amico… un amico è…
K: Tu hai degli amici?
S: Sì, come tutti, più o meno…
K: Certo. Ma quelli “del cuore” quanti sono?
S: Pochi, pochissimi, uno… due… uno e mezzo…
K: Sergino, come si riconosce un “amico vero”?
S: Un amico vero si riconosce dal grado… dal livello di
“condivisione” che si riesce a raggiungere. La “condivisione”, “condividere”,
“condividi”, questa parola che caratterizza il mondo di Fcbkk, è una parola dal
contenuto ricchissimo, inesauribile. Condividere è fare dell’altra persona un
essere che è parte di te, condividere è non aver paura della reazione e del
giudizio dell’altro, condividere è parlare all’altro come a un fratello,
condividere è dire senza timore di dire, condividere è chiedere aiuto, ed è
dare aiuto…
K: Ancora non hai risposto alla mia domanda…
S: È difficile… Provo a farti un esempio. Ti ricordi che
tempo fa sono stato poco bene?
K: Sì.
S: Quanti amici c’erano fuori dal Pronto Soccorso ad
aspettare una qualche notizia?
K: Ma che c’entra! Erano le tre di notte!
S: Appunto! Le tre di notte e su 5-6 c’era un solo amico.
Mi sono rimesso in piedi, sono uscito nel gelo della notte e avevo voglia di
una sigaretta. L’autista di un’ambulanza, mezzo addormentato, m’ha detto che
non fumava e il distributore automatico all’esterno del bar era fuori servizio…
K: TU ESCI DAL Pronto Soccorso dell’ospedale dove ti
hanno ricoverato per una crisi respiratoria e la prima cosa che cerchi È UNA
SIGARETTA?!
S: Non cambiare discorso… Chi era rimasto dei miei amici?
K: Sì, lui, uno solo.
S: E cosa aveva in mano?
K: Un pacchetto di Camel…
S: … e un caffè.
K: Bell’amico! Pronto a darti il colpo di grazia!
S: Sei un cretino! Non capisci niente!
K: Dài… scherzo… Comunque, non basta assecondare il
volere dell’altro per considerarsi “amico”…
S: Vero. Infatti, dopo avermi consegnato le sigarette e
aver aspettato che finissi di fumare, lui, il mio amico, m’ha detto: “Questa è
l’ultima sigaretta che ti fumi. O, se vuoi, che ti fumi in mia presenza. Se ci
tieni ancora a me, SMETTI DI FUMARE!!
K: E tu?
S: Mi sono acceso un’altra sigaretta.
K: E lui?
S: M’ha spinto dentro l’ospedale, m’ha scaraventato sul
letto di degenza e se n’è andato!
K: …
S: Il mattino, alle 8.00, m’hanno dimesso e… lui era
ancora lì fuori! NON S’ERA MOSSO!
K: Tu… tu avresti fatto lo stesso per lui?
S: Sì… sì… sì, credo di sì.
K: Credi?
S: AVREI FATTO LO STESSO! CERTO! VA BENE PER TE!
K: No, così, chiedevo…
S: Ma che idea ti sei fatto di me, verme schifoso?
K: Nessuna idea… l’amicizia non esiste… può durare un
anno o dieci, poi le cose cambiano…
S: NON È VERO! SI È AMICI PER TUTTA LA VITA!
K: Calmati. Il mondo non l’abbiamo inventato né tu, né
io. Nella vita si è soli. Puoi essere ricco, puoi essere potente, puoi essere
bello e puoi essere vincente, sarai sempre SOLO. Ognuno di noi è SOLO! Non
credere alle favole…
S: Bene. E allora il rapporto con le donne? Con la donna
con cui vivi il “livello di condivisione” è necessariamente altissimo…
K: Ne sei sicuro?
S: Dio mio! Quanto mi stai sul caz…! Ogni volta devi
dissacrare quello che dico…
K: Come farebbe un amico che ti vuole bene…
S: Bene?
K: Sì…
S: TU.MI.VUOI.BENE.??
K: S.Ì.
Sergio: Non lo dimostri affatto!
Kaspar: Perché non sei in grado di capirlo… Tu… me ne
vuoi…?
Sergio: NO!
Kaspar: Ecco! VAI.A.FARE.IN.CUL…!
Sergio: Anche tu!
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