martedì 23 settembre 2014

UN AMICO


UN AMICO

 

Kaspar: Che cos’è per te un amico?

Sergio: Prima di tutto “Buonasera”, eh?!

Kaspar: Scusa, buonasera…

Sergio: È una delle tre domande più difficili di tutti i tempi…

Kaspar: Provaci…

S: Tanto… non ci riuscirò a trovare una definizione… ha a che fare con la natura umana la quale è di per sé ineffabile…

K: Provaci…

S: Un amico… un amico… un amico è…

K: Tu hai degli amici?

S: Sì, come tutti, più o meno…

K: Certo. Ma quelli “del cuore” quanti sono?

S: Pochi, pochissimi, uno… due… uno e mezzo…

K: Sergino, come si riconosce un “amico vero”?

S: Un amico vero si riconosce dal grado… dal livello di “condivisione” che si riesce a raggiungere. La “condivisione”, “condividere”, “condividi”, questa parola che caratterizza il mondo di Fcbkk, è una parola dal contenuto ricchissimo, inesauribile. Condividere è fare dell’altra persona un essere che è parte di te, condividere è non aver paura della reazione e del giudizio dell’altro, condividere è parlare all’altro come a un fratello, condividere è dire senza timore di dire, condividere è chiedere aiuto, ed è dare aiuto…

K: Ancora non hai risposto alla mia domanda…

S: È difficile… Provo a farti un esempio. Ti ricordi che tempo fa sono stato poco bene?

K: Sì.

S: Quanti amici c’erano fuori dal Pronto Soccorso ad aspettare una qualche notizia?

K: Ma che c’entra! Erano le tre di notte!

S: Appunto! Le tre di notte e su 5-6 c’era un solo amico. Mi sono rimesso in piedi, sono uscito nel gelo della notte e avevo voglia di una sigaretta. L’autista di un’ambulanza, mezzo addormentato, m’ha detto che non fumava e il distributore automatico all’esterno del bar era fuori servizio…

K: TU ESCI DAL Pronto Soccorso dell’ospedale dove ti hanno ricoverato per una crisi respiratoria e la prima cosa che cerchi È UNA SIGARETTA?!

S: Non cambiare discorso… Chi era rimasto dei miei amici?

K: Sì, lui, uno solo.

S: E cosa aveva in mano?

K: Un pacchetto di Camel…

S: … e un caffè.

K: Bell’amico! Pronto a darti il colpo di grazia!

S: Sei un cretino! Non capisci niente!

K: Dài… scherzo… Comunque, non basta assecondare il volere dell’altro per considerarsi “amico”…

S: Vero. Infatti, dopo avermi consegnato le sigarette e aver aspettato che finissi di fumare, lui, il mio amico, m’ha detto: “Questa è l’ultima sigaretta che ti fumi. O, se vuoi, che ti fumi in mia presenza. Se ci tieni ancora a me, SMETTI DI FUMARE!!

K: E tu?

S: Mi sono acceso un’altra sigaretta.

K: E lui?

S: M’ha spinto dentro l’ospedale, m’ha scaraventato sul letto di degenza e se n’è andato!

K: …

S: Il mattino, alle 8.00, m’hanno dimesso e… lui era ancora lì fuori! NON S’ERA MOSSO!

K: Tu… tu avresti fatto lo stesso per lui?

S: Sì… sì… sì, credo di sì.

K: Credi?

S: AVREI FATTO LO STESSO! CERTO! VA BENE PER TE!

K: No, così, chiedevo…

S: Ma che idea ti sei fatto di me, verme schifoso?

K: Nessuna idea… l’amicizia non esiste… può durare un anno o dieci, poi le cose cambiano…

S: NON È VERO! SI È AMICI PER TUTTA LA VITA!

K: Calmati. Il mondo non l’abbiamo inventato né tu, né io. Nella vita si è soli. Puoi essere ricco, puoi essere potente, puoi essere bello e puoi essere vincente, sarai sempre SOLO. Ognuno di noi è SOLO! Non credere alle favole…

S: Bene. E allora il rapporto con le donne? Con la donna con cui vivi il “livello di condivisione” è necessariamente altissimo…

K: Ne sei sicuro?

S: Dio mio! Quanto mi stai sul caz…! Ogni volta devi dissacrare quello che dico…

K: Come farebbe un amico che ti vuole bene…

S: Bene?

K: Sì…

S: TU.MI.VUOI.BENE.??

K: S.Ì.

Sergio: Non lo dimostri affatto!

Kaspar: Perché non sei in grado di capirlo… Tu… me ne vuoi…?

Sergio: NO!

Kaspar: Ecco! VAI.A.FARE.IN.CUL…!

Sergio: Anche tu!

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