Ambasciatore italiano in Turkmenistan
arrestato per pedofilia nelle Filippine
Daniele Bosio, diplomatico della Farnesina in Turkmenistan, è stato fermato nelle Filippine in compagnia di tre bambini.
Si trova in un carcere di Binvan, a 40 chilometri dalla capitale Manila, l'ambasciatore italiano in Turkmenistan, Daniele Bosio, arrestato per aver violato la legge sui minori nelle Filippine. Lo ha confermato il capo della polizia locale Jesus Gatchalian citato dal Manila Times. Il diplomatico, riferiscono altre fonti, si trova in una cella singola e sta bene. Bosio è stato fermato a Laguna, 90 chilometri da Manila, lo scorso sabato. Le accuse parlano di traffico di minori e il procuratore dovrà decidere se presentare un capo di imputazione formale. In caso di condanna, rischia fino a 20 anni di reclusione e una multa pari a 16.200 euro. Secondo le prime informazioni, l'uomo, 46 anni, è stato segnalato da un'attivista australiana e sono scattate le manette: diverse però le versioni a riguardo. Per la polizia, il diplomatico è stato trovato in un appartamento con tre bambini di età compresa tra i 9 e i 12 anni, di cui non è stata diffusa l'identità; in base a quanto riferito dalla ong filippina Bahay Tuluyan, che lavora in coordinamento con la Onlus internazionale Ecpat (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking) e presso la quale i minori coinvolti sono stati portati nella notte, non si trattava di un appartamento ma della stanza del resort in cui Bosio alloggiava. Infine una terza versione: l'ambasciatore era in compagnia di bambini in un parco giochi. La Farnesina sta fornendo assistenza, garantendo che si perseguirà la "massima trasparenza". Lui, intanto, si dichiara estraneo a ogni accusa, ma la Farnesina lo ha sospeso dal servizio, come prevede la legge.
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