giovedì 17 luglio 2014

Volgarità & Volgarità

Kaspar: Ma... Ogni volta che usi Word poi nel post del blog viene uguale. Che avevi usato? Excel?
Sergio: 'Staminchiel!
Kaspar: Ecco perché non te lo ricopia.   

È volgare
  
Rubare. I politici che rubano sono
     volgari perché hanno ottenuto la fiducia della gente soprattutto per l’intrinseca
     onestà che il loro mandato comporta.
  
È volgare per un adulto acquistare
     emozioni dalle ragazzine.

  
 Non è volgare
  
Scaccolarsi il naso in auto,
     intrappolati sulle consolari dove attecchiscono vegetando centinaia di
     “lavori in corso”.  
Se la caccola finisce nel posacenere non
     è volgare. Se viene fiondata (indice-pollice) dal finestrino, è alquanto
     disdicevole.
  
Fare le puzze in ascensore, anche se
     affollato (l’individuazione del colpevole risulta sempre difficile).


Non è volgare
  
Suonare ai citofoni dopo le 22.00 e
     sentire che qualcuno s’affaccia alla finestra gridando: “ ‘A deficiente!
     Non ti vergogni alla tua età?”  
Non mi vergogno.

    Non è volgare fare il cascamorto con gli
     splendidi esemplari di femmine statunitensi, russe o teutoniche che nel
     centro di Roma proprio ci si perdono…


 È volgare
  
Per un uomo cancellare l’amore totale,
     assoluto per la propria donna, in nome di un presunto amore totale,
     assoluto, esclusivo, criminale.

 

Non è volgare
 
Non lo è chi è costretto a chiedere aiuto
    per sfamare sé o la sua famiglia.

 
 È volgare

  
È volgare chi ha il potere politico ed
     economico e lo esercita per abbrutire ulteriormente chi da questo dipende,
     anziché perseguire il fine di garantire a tutti un minimo di benessere e
     di dignità. 
(Mario Monti, Angela Merkel)

     
È volgare rifiutare il ricovero di un
     malato perché in ospedale non c’è posto.

  

Non è volgare
  
Non è volgare se riesci a far impennare
     il vespino per più di 30 secondi e a incassare l’apprezzamento della
     squinzia che ti osserva.  
(È pericoloso)

  

Non è volgare il viso e il corpo di una
     donna.  
Non è volgare il viso e il corpo di un
     uomo.  
Anche nudi.

  
È volgare
  
È volgare il soldato che inquadra nel
     mirino quattro ragazzini e li uccide solo perché ha ricevuto l’ordine di
     farlo.
  
È volgare chi uccide in nome della
     politica, della religione e dei soldi.

  
È volgare chi fa promesse che non
     intende mantenere.

  

 Non è volgare 

 
Non lo è chi subisce violenza.
La violenza qualifica chi la fa, non chi
    la subisce.

    
Non è volgare chi si alza all’alba tutti
    i giorni e assolve al proprio lavoro per una manciata di euro.

     
Non è volgare chi riesce sempre a
    sorprendersi.

 

Non è volgare chi si ostina a dire
    “buongiorno” anche se nessuno gli risponde.

 

È volgare
  
È volgare chi usa la propria furbizia
     (intelligenza?) per frodare e riceverne vantaggi non dovuti: “non c’è di
     meglio che la sensazione di superiorità verso tutti gli altri, gli
     stupidi”.

  
È volgare chi non s’accoda alla fila
     (del precedente ingorgo sulle consolari) e sorpassa da sinistra.  
E io gli lancio la caccola!

   
È volgare

È volgare chi ci ha fatto l’abitudine.

  
È volgare chi per il lavoro che fa, per
     i soldi che ha, per l’intelligenza o l’esperienza che possiede si sente al
     di sopra degli altri. E lo fa capire.

  
È volgare chi ha quattro pidocchi e li
     ostenta.


  
È volgare chi ha convinzioni
     incontrovertibili.
 

  

Non è volgare

  
Non è volgare chi è indifeso.

  
Non è volgare chi rientra nelle tristi
     statistiche ISTAT: divorzi, povertà, scarsa scolarizzazione, insufficiente
     assistenza sanitaria…

  
Non è volgare il milionario. Che vive
     nella sobrietà (alcuni lo fanno. Tanti.)

  
Non è volgare chi crede in Dio.  
Non è volgare chi non crede in Dio.

  

 Kaspar:
Hai finito?

Sergio:
Diciamo di sì.

Kaspar:
Meno male… ‘Sto pistolotto sembrava senza fine… E poi, devo proprio dirtelo,
fare le puzze in ascensore è volgarissimo e disgustoso.

Sergio:
Non le fare neanche tu, però!

Kaspar:
Mai fatte.

Sergio:
È volgare mentire sapendo di mentire.

Kaspar:
Stronzo!

Sergio:
Pezzo di merda!

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