Sai, Kasparino, io non invidio nessuno. Non
ho mai invidiato alcuno. L’invidia non è un peccato di cui San Pietro – quando
volerò in alto – mi potrà accusare…
Kaspar: Ma di Lussuria e di Ignavia sì.
Sergio: Sì. Grazie. Ti dicevo che non invidio
nessuno, invidiare è inutile e non ha senso ma… ci sono delle eccezioni…
Kaspar: Che sono?! Sbrigati! Devo dare
l’acqua ai pomodorini pachino, sono quasi maturi…
S: Di Hawking invidio la capacità
d’immaginare l’assoluto, di Kubrick la visionarietà, evolutiva, fredda. Di
Mozart la capacità, forse, d’aver colto l’assoluto e di Rocco Siffredi il
lavoro che fa.
K: Sbrigati!
S: Ora se n’è aggiunto un altro…
K: Chi? Michelangelo? Gesù o Dio? (dato che
sei modesto…)
S: No. L’impiegato o l’impiegata di Facebook.
Colui o colei che davanti a uno schermo controlla 20 milioni d’italiani che
parlano con gli altri, parlano di sé, ridono, soffrono, litigano, si amano, si
commuovono, s’incazzano…
K: Certo, per te che sei… aspetta… com’è che
ti definisci? Ah, sì “Un cacciatore di emozioni”.
S: Sì…
K: … Per te sarebbe una vera cuccagna.
S: Come stare sulla montagna dei soldi per
Zio Paperone…
K: Ma gli impiegati di Facebook non
comunicano con gli iscritti. È impossibile per noi avere un contatto con loro…
L’impiegato Mario Rossi che lavora in Facebook è al di sopra del bene e del
male… Poi, a dirti il vero, io immagino non un maschio. Una femmina. La
signorina (o signora) Maria Ros… No. Con un cognome meno diffuso… che ne so…
Elisa di Rivombrosa. Ecco, la signorina di Rivombrosa ha la possibilità di
osservare liti, riappacificazioni, di censurare volgarità, di punire foto
oscene (e tu ne sai qualcosa: quando mettevi le donnine con i capezzoli al
vento, eh, te lo ricordi…?)
S: Sì, me lo ricordo.
Kaspar: Certo che ne vedranno di cose…
Potrebbero scriverci un libro, un dossier che avrebbe il fascino della fiction narrativa,
o buttare giù l’intrigante sceneggiatura di un film. Sono sicuro che entrambi
sarebbero un successo.
Sergio: Sì. Chi lavora in Facebook ha una
grande fortuna. Ha a disposizione un’umanità composita cui attingere per
derivarne consigli e stati d’animo, e per farli propri: se utili. Se
risolutivi. Io immagino la signorina di Rivombrosa che quando l’algoritmo
inventato dagli ingegneri di Zuckerberg le dice che quell’iscritto crea
problemi, lei verifica, decide, perdona o condanna ma, cosa più importante,
CAPISCE. Vive quel momento, ne è partecipe e se ne ricorderà, insieme alle
altre migliaia di problemi, per crearsi una memoria esistenziale che, spero, la
renderà migliore…
Kaspar: L’acqua ai pomodori!
Sergio: Vai, caz…!
Kaspar: Attento! La signorina di Rivombrosa!
Sergio: Quanto l’invidio!
Kaspar: Più di Rocco Siffredi?
Sergio: Uguale…
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