sabato 23 agosto 2014

La cultura della morte


La cultura della morte è sempre più diffusa.

A tutti coloro che mirano a intimidire minacciando la morte, e praticandola, vorrei ricordare che la morte è SOLO un aspetto dell’esperienza umana. Nemmeno il più interessante.

Trovo più intrigante il sesso, la produzione artistica, la coltivazione dei pomodori e una partita di ping-pong.

La prospettiva di morire può condizionare la vita, certo, ma non può togliere alla vita il suo senso più profondo, che per me si concretizza anche in un sorriso della durata di un secondo.

Un terrorista che applica la morte tramite il rito macabro della decapitazione non deve pensare che il suo gesto sia originale, sorprendente o rivoluzionario; è solo un gesto banale. Quelli che uccidono sono ripetitivi e monotoni. Non c’è niente di stravolgente in chi procura agli altri l’ultima, sgradevole, noiosa emozione.

Gli esseri umani scompariranno: è una razza animale che in pochi centinaia di anni sparirà per autodistruzione e per stupidità. Hawking (Stephen) parla di 1.000 anni, io credo molto di meno. Del resto siamo andati vicino alla distruzione globale in tantissime occasioni. Ne ricordo due: tra il 15 e il 28 ottobre 1962, durante la crisi di Cuba, quando J. F. Kennedy rimase ore intere con il dito indice pronto a premere il bottone dell’Apocalisse. Nella sua mente transitarono immagini ed emozioni che gli impedirono di farlo.

Quando il colonnello sovietico Stanislav Petrov il 26 ottobre 1983 si rifiutò d’inoltrare l’allarme ai superiori per il lancio da parte degli USA di missili nucleari: erano solo formazioni di nuvole.

L’uomo calpesta la Terra in modo consapevole da circa 13.000 anni. Da 2 milioni di anni se vogliamo considerare i nostri ascendenti scimmie. È un periodo di tempo irrisorio rispetto ai 4,5 miliardi di anni del nostro pianeta.

I dinosauri l’hanno calpestato per 200 milioni.

Un giorno non ci saremo. Moriremo. E nessuno saprà niente di noi.

La morte non esiste. È banale. Tutto il dolore che provoca è frutto di una stupidità senza senso.

Niente di tutto questo ha senso.

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