Il Papa e le suore
Alcune suore di clausura, giorni fa, hanno avuto il
permesso di salutare il Papa, a Napoli.
La scena che ne è nata è una delle più belle che io abbia
potuto osservare in tutta la mia vita.
Bellissima. Struggente. Entusiasmante.
Fantastica.
Qualcuno avrà riso. Qualcuno si sarà sorpreso. Qualcuno
s’è girato dall’altra parte, forse interessato ad altre cose.
Le mani di quelle donne che cercavano quelle del Papa, le
carezze, le parole.
L’amore assoluto. La fede incrollabile. Il sorriso della
loro anima.
Fantastico.
Meraviglioso.
E l’espressione del Papa, sorpresa, a disagio.
E il cardinale che gridava “ammuìna, ammuìna!” (caos) e
“basta, basta sorelle!” con tono bonario e divertito.
Kaspar: Ti sei commosso?
Sergio: Sì. Ho invidiato quelle suore per le loro
certezze e per la loro gioia.
Kaspar: Hai pianto?
Sergio: Sì… mi sono ritrovato le guance umide… Pura
gioia…
Kaspar: Quelle immagini hanno colpito pure me. Il Credo
Assoluto, però, vorrei dirti, può portare al fanatismo, alla violenza,
all’orrore, alla morte…
Sergio: Io sto parlando del Bene.
Kaspar: … Ho capito.
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