giovedì 31 luglio 2014
Maria Elena 99
KASPAR: E BASTA!! BASTA!!! MO' HAI ROTTO IL CAZ.. CO' 'STA SOLFA!!! TANTO non te la darà mai, non ti conoscerà mai, non saprà mai chi sei e se, per sbaglio, dovesse incontrarti guarderebbe oltre...
Sergio: Dicitincello vujeeee... glielo chiedo a Zanda..
Kaspar: TI GIURO SU DIO CHE STAVOLTA CHIAMO IL 118! ECCO STANNO RISPONDENDO!
Sergio: Va bene, monsieur, mi è passata. Non ci penso più...
Kaspar: GIURALO!!...
Sergio: Lo giuro...
Sergio: Dicitincello vujeeee... glielo chiedo a Zanda..
Kaspar: TI GIURO SU DIO CHE STAVOLTA CHIAMO IL 118! ECCO STANNO RISPONDENDO!
Sergio: Va bene, monsieur, mi è passata. Non ci penso più...
Kaspar: GIURALO!!...
Sergio: Lo giuro...
Edmondo De Amicis
“L'uomo che pratica una sola classe sociale, è come lo studioso che non legge altro che un libro.„
Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis
Vigili Urbani di Roma
Solo per la sicurezza stradale.
Only for road safety.
Io, ai Vigili Urbani di Roma, voglio bene. Diciamolo subito.
Ho due amici che fanno questo lavoro e lo fanno coscienziosamente.
A dire il vero, però, due/tre volte mi sono imbattuto in qualche Pizzardone intransigente e monomaniacale. Resta il fatto che lo scherzo che la foto propone abbia una cattiveria intrinseca che nessun Controllore del traffico merita.
Only for road safety.
Io, ai Vigili Urbani di Roma, voglio bene. Diciamolo subito.
Ho due amici che fanno questo lavoro e lo fanno coscienziosamente.
A dire il vero, però, due/tre volte mi sono imbattuto in qualche Pizzardone intransigente e monomaniacale. Resta il fatto che lo scherzo che la foto propone abbia una cattiveria intrinseca che nessun Controllore del traffico merita.
mercoledì 30 luglio 2014
Gilles Deleuze - al contrario il presente dell'attore è il più istantaneo, il più stretto...
[...] al contrario il presente dell'attore è il più istantaneo, il più stretto. L'attore rappresenta, ma ciò che egli rappresenta è sempre ancora futuro e già passato, mentre la sua rappresentazione è impassibile e si divide, si sdoppia, senza rompersi, senza agire, né patire. Il paradosso del commediante allora si fonda sull'istante in ci deve contemporaneamente anticipare, ritardare, sperare e ricordare. (da Logica del senso)
Gilles Deleuze
Gilles Deleuze
martedì 29 luglio 2014
lunedì 28 luglio 2014
Albert Camus - In verità, è un paradosso tipico dello spirito umano...
“In verità, è un paradosso tipico
dello spirito umano cogliere gli elementi senza poterne abbracciare la sintesi:
paradosso epistemologico d'una scienza certa nei fatti, ma comunque
insufficiente: sufficiente nelle sue teorie, ma comunque incerta, ovvero
paradosso psicologico di un io percettibile nelle sue parti, ma inaccessibile
nella sua profonda unità.”
Albert Camus (da Metafisica cristiana e
neoplatonismo)
Camus. Calvino. (Antonio Debenedetti)
(A proposito di Camus)
La rivolta e
l’intransigenza che l’avvicinano a
Calvino
Di Antonio Debenedetti
Camus è un mito, un amore, un partito preso. Piace senza se e
senza ma, piace anche a chi ne ha sentito parlare senza averlo letto. E’ un
contagio: a un secolo dalla nascita e a
oltre mezzo secolo dalla morte è vivo nell’aria morta della letteratura. Le sue
frasi trafiggono la ragione come spade di gelida luce.
Non possiamo sottrarci a Camus quando scrive: «Il senso
dell’assurdo, alla svolta di una qualunque
via può cogliere
qualunque uomo. Il suo fascino è in una geniale, apparente contraddizione perché, come ha
scritto Montale, al solito ineguagliabilmente lucido, «il suo nichilismo non
esclude la speranza, non dispensa l’uomo dal difficile compito di vivere e di morire con dignità. Solo un grande riesce a spiegare un altro grande con tale semplicità.
Albert Camus è dunque lo scrittore francese,
l’intellettuale nel senso più
pieno del termine più coccolato
oltre che ammirato dai lettori
italiani . E’ anche una moda che resiste
come raramente resistono le mode, è una bandiera. E’ l’espressione d’un gauchismo libero e ribelle di cui le nostre
generazioni, le generazioni con i capelli bianchi, sentono la nostalgia. E i
giovani, quanti fra loro hanno il suo nome sulle labbra? Credo che pensino a
lui come a un altro scrittore, stavolta italiano, di statura diversa e meno
manifestamente contagiosa.
Intendo riferirmi a Italo Calvino. L’autore delle bellissime Lezioni americane come l’autore dello Straniero sono manifestamente quelli
tra i maestri del Novecento che più
piacciono alle nuove generazioni
alle loro impazienze di rottamatori del tempo perduto (quello di Pasolini, gettonatissimo, è un caso diverso). Che senso ha accostare Camus e
Calvino? Non hanno niente in comune. O invece sì, qualcosa comune ce
l’hanno. Qualcosa che li riguarda come
uomini, figli fino in fondo all’anima del loro tempo. Vediamo. Per entrambi la morte è arrivata
prematuramente, a passi di lupo,
consegnandoli al rimpianto della storia prima che le ombre dei ripensamenti
crudeli d’un uso e abuso della
propria figura pubblica e della propria
intelligenza potesse guastarne l’immagine. Ecco che cosa hanno in
comune, un modo di affrontare la vita impegnato e severo, che rispecchia una
intransigenza all’occorrenza sfumata di moralismo. L’intransigenza delle generazioni che ereditarono dai padri, dai
fratelli maggiori il maquis, la Resistenza, un mondo libero, ma da ricostruire
dopo la barbarie nazifascista. Proprio in
quella luce Camus e Calvino avrebbero fatto i conti anche con lo stalinismo con un comunismo che aveva tradito i suoi
ideali. I giovani sentono, leggendoli, che dietro le loro pagine c’è una svolta decisiva compiuta dalla
letteratura del secolo breve. Un mutamento di prospettiva che li convince.
A quei giovani che
vogliano saperne di più intorno
all’autore dell’Uomo in rivolta suggeriamo
oltre a quella esaustiva Olivier
Todd, edita anni a da Bompiani
una più recente biografia. Si intitola
Albert Camus. Una vita per la verità. L’ha
scritta il rumeno Virgil Tanase e l’ha
pubblicata adesso l’editore Castelvecchi che ha anche raccolto alcuni testi di Camus,
inediti in Italia, nel volume Il calendario della libertà.
Todd è un testimone diretto, insostituibile: ha raccontato
Camus da complice, da amico, da critico letterario e da analista del costume.
Ci porta nel suo mondo, che era anche quello di Simone de Beauvoir e di Sartre,
cui si deve un insuperato saggio su L’etranger (Che cos’è , si chiedeva Sartre,
l’assurdo di Camus? «Niente altro che il rapporto dell’uomo con il mondo»).
Nelle pagine di Todd vediamo sfilare davanti a noi, descritti con l’occhio di
chi deve bilanciare un eccesso di giustificata partecipazione con i doveri
dell’obbiettività, personaggi quali Gide, Malraux, Merleau-Ponty, i Gallimard,
eccetera. Tanase, grande estimatore di Camus, fruga viceversa nella vita
privata dello scrittore, descrive le sue disavventure professionali con
l’imparzialità dello storico.
Ricostruisce a tavolino, lavoro assai utile quando venga fatto con scrupolo
come qui, la figura pubblica di Camus. Amori, polemiche letterario-politiche,
qualche pettegolezzo. Insomma un po’ tutto di questo maestro nemico delle
cattedre, morto senza essersi piegato ai compromessi del successo, che ebbe a
dire «Io mi rivolto, dunque noi siamo»
(parte di un articolo del Corriere della Sera, pubblicato il 31
ottobre 2013)
domenica 27 luglio 2014
Norman Mailer
"Una democrazia moderna è una tirannia dai confini indefiniti; si scopre quando ci si può spingere in là solo procedendo su di una linea retta finché si viene bloccati." (da The Presidential Papers, 1964)
Norman Mailer
Norman Mailer
sabato 26 luglio 2014
Raymond Chandler - Il romanzo poliziesco ha prodotto peggiore letteratura che...
"Il romanzo poliziesco ha prodotto peggiore letteratura che ogni altro genere di narrativa, salvo il romanzo d'amore, e probabilmente migliore letteratura che qualsiasi altra forma letteraria largamente accettata e apprezzata."
Raymond Chandler
Raymond Chandler
venerdì 25 luglio 2014
Antonio Debenedetti
Un libro su mio padre
"Di fronte ai pareri di Contini e di Montale, anche io che volevo obbedire alla volontà di mio padre - "Non pubblicate niente!" - decisi che bisognava pubblicare."
Antonio Debenedetti
"Di fronte ai pareri di Contini e di Montale, anche io che volevo obbedire alla volontà di mio padre - "Non pubblicate niente!" - decisi che bisognava pubblicare."
Antonio Debenedetti
Miss Muretto non ci sarà
Dopo 60 anni Miss Muretto va in pensione
(ANSA) "Francesco De Biase ha deciso di non organizzare lo storico concorso ideato dal nonno Mario Berrino" (E voluto da Ernest Hemingway, aggiungo io).
Ci stanno togliendo tutto. La tristezza diventa predominante. A causa della crisi la sfilata di miss non ci sarà. Sarà un mondo sempre più grigio e desolato. Ringraziamo coloro che questa crisi l'hanno pianificata e che ora la usano come un'arma di sterminio di massa.
Kaspar: Una foto, un video, di donnine svestite non la mettiamo?
Sergio: No.
Kaspar: Però un po' di cazzeggio lo faremo ancora, vero?
Sergio: Sì.
(ANSA) "Francesco De Biase ha deciso di non organizzare lo storico concorso ideato dal nonno Mario Berrino" (E voluto da Ernest Hemingway, aggiungo io).
Ci stanno togliendo tutto. La tristezza diventa predominante. A causa della crisi la sfilata di miss non ci sarà. Sarà un mondo sempre più grigio e desolato. Ringraziamo coloro che questa crisi l'hanno pianificata e che ora la usano come un'arma di sterminio di massa.
Kaspar: Una foto, un video, di donnine svestite non la mettiamo?
Sergio: No.
Kaspar: Però un po' di cazzeggio lo faremo ancora, vero?
Sergio: Sì.
giovedì 24 luglio 2014
mercoledì 23 luglio 2014
Il giglio della valle - Honoré de Balzac
Il giglio della valle - Honoré de Balzac
Incipit
ALLA CONTESSA NATALIE DI MANERVILLE
«Cedo al tuo desiderio. Il privilegio della donna che amiamo più di quanto ella ci ami è ben quello di renderci dimentichi delle regole del buon senso. Pur di non vedere una ruga sulle vostre fronti, pur di dissipare l'espressione imbronciata delle vostre labbra che il menomo rifiuto rattrista, noi superiamo miracolosamente le distanze, doniamo il nostro sangue, spendiamo l'avvenire. Oggi tu vuoi il mio passato: eccolo. Però, sappilo, Natalie, per obbedirti ho dovuto calpestare inviolate repugnanze.»
martedì 22 luglio 2014
Joseph Conrad - Lord Jim
Incipit – Lord Jim
Era alto quasi sei piedi, forse un pollice o due meno, solidamente costrutto, e vi veniva incontro con le spalle un po' incurvate, la testa in avanti, e uno sguardo dall'alto in basso che vi faceva pensare a un toro pronto a caricare. La sua voce era profonda e sonora e i suoi modi rivelavano una tenace sicurezza in se stesso che pure nulla aveva di aggressivo. Sembrava una necessità, quel suo atteggiamento, che appariva diretto tanto agli altri quanto a se medesimo. Meticolosamente curato nella persona, vestiva di candido dalla testa ai piedi ed era assai popolare nei vari porti dell'Estremo Oriente, dove si guadagnava da vivere come agente di forniture marittime…
Joseph Conrad
Era alto quasi sei piedi, forse un pollice o due meno, solidamente costrutto, e vi veniva incontro con le spalle un po' incurvate, la testa in avanti, e uno sguardo dall'alto in basso che vi faceva pensare a un toro pronto a caricare. La sua voce era profonda e sonora e i suoi modi rivelavano una tenace sicurezza in se stesso che pure nulla aveva di aggressivo. Sembrava una necessità, quel suo atteggiamento, che appariva diretto tanto agli altri quanto a se medesimo. Meticolosamente curato nella persona, vestiva di candido dalla testa ai piedi ed era assai popolare nei vari porti dell'Estremo Oriente, dove si guadagnava da vivere come agente di forniture marittime…
Joseph Conrad
Malfunction ended. System reactived. Maria Elena Boschi.
Malfunction ended. System reactived.
Sergio: .. Ieri era arrabbiata. Era bellissima e quando nella diatriba con i 5stelle ha detto: FANFANI, sono andato in estasi. Io non ce la faccio a resistere, le devo confessare tutto il mio amore, lo deve, LO DEVE conoscere!!!
Kaspar: Io chiamo subito il 118! Non voglio responsabilità. Questo è matto forte!!
Sergio: .. Ieri era arrabbiata. Era bellissima e quando nella diatriba con i 5stelle ha detto: FANFANI, sono andato in estasi. Io non ce la faccio a resistere, le devo confessare tutto il mio amore, lo deve, LO DEVE conoscere!!!
Kaspar: Io chiamo subito il 118! Non voglio responsabilità. Questo è matto forte!!
domenica 20 luglio 2014
sabato 19 luglio 2014
O amore santo e casto - San Bernardo di Chiaravalle
O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi.
O amor sanctus et castus! o dulcis et suavis affectio! o pura et defaecata intentio voluntatis! eo certe defaecatior et purior, quo in ea de proprio nil jam admistum relinquitur: eo suavior et dulcior, quo totum divinum est quod sentitur. Sic affici, deificari est.
San Bernardo di Chiaravalle (Bernardus Claravallensis/in francese Bernard de Clairvaux, 1090 – 1153)
O amor sanctus et castus! o dulcis et suavis affectio! o pura et defaecata intentio voluntatis! eo certe defaecatior et purior, quo in ea de proprio nil jam admistum relinquitur: eo suavior et dulcior, quo totum divinum est quod sentitur. Sic affici, deificari est.
San Bernardo di Chiaravalle (Bernardus Claravallensis/in francese Bernard de Clairvaux, 1090 – 1153)
Senza orchestra
SENZA ORCHESTRA
La prima della «Bohème», in programma stasera alle Terme di Caracalla, è andata in scena in forma ridotta, a causa dello sciopero dei lavoratori del Teatro dell'Opera proclamato dai sindacati Slc Cgil e Fials Cisal, per il mancato accordo con il sovrintendente Carlo Fuortes. Ad accompagnare i cantanti e il coro soltanto un pianoforte. Fuortes avrebbe promesso il rimborso del biglietto agli spettatori che non intendessero assistere all'opera, mentre per quelli che rimangono sarebbe previsto il 50% di sconto sull'acquisto di tagliandi per altri titoli in programma. L'annuncio è stato fatto dallo stesso sovrintendente dagli altoparlanti.
(Il Messaggero - 19.7.14 Roma)
La prima della «Bohème», in programma stasera alle Terme di Caracalla, è andata in scena in forma ridotta, a causa dello sciopero dei lavoratori del Teatro dell'Opera proclamato dai sindacati Slc Cgil e Fials Cisal, per il mancato accordo con il sovrintendente Carlo Fuortes. Ad accompagnare i cantanti e il coro soltanto un pianoforte. Fuortes avrebbe promesso il rimborso del biglietto agli spettatori che non intendessero assistere all'opera, mentre per quelli che rimangono sarebbe previsto il 50% di sconto sull'acquisto di tagliandi per altri titoli in programma. L'annuncio è stato fatto dallo stesso sovrintendente dagli altoparlanti.
(Il Messaggero - 19.7.14 Roma)
tt vv bb
Xché ha sclerato pe’ Fede? Se semo ftt na pizza e basta! Lo sai che tt vv bb solo a te!!!!!!!
Scialla!
NN RMP!!!
E credici in us!
Pom.gio esc with Marta, ci ragg. Dar gelataro??...
Dài. PEACE & LOVE…
NN PSS. NN PSS. Vive without you. Please… :-D:)
:-D:) :-D:)
Scialla!
NN RMP!!!
E credici in us!
Pom.gio esc with Marta, ci ragg. Dar gelataro??...
Dài. PEACE & LOVE…
NN PSS. NN PSS. Vive without you. Please… :-D:)
:-D:) :-D:)
Sergio: Ma che è ‘sta cosa?
Kaspar: Ero alla fermata dell’autobus e una ragazza smanettava su uno smartphone…
S: E li caz… tua?
K: Non ho potuto fare a meno di guardare…
S: Spiare.
Kaspar: Me lo traduci?
Sergio: E chi sono io, Athanasius Kircher?!
Kaspar: Ero alla fermata dell’autobus e una ragazza smanettava su uno smartphone…
S: E li caz… tua?
K: Non ho potuto fare a meno di guardare…
S: Spiare.
Kaspar: Me lo traduci?
Sergio: E chi sono io, Athanasius Kircher?!
venerdì 18 luglio 2014
Il sesso... - Jeanette Winterson
“Il sesso può
farti provare le stesse sensazioni dell'amore, o forse è il senso di colpa che
mi fa chiamare amore il sesso.”
Jeanette
Winterson
Kaspar: C'è Ruby Rubacuori. Sergio: Berlusconi se n'è fatte 8 OTTO in una notte. Kaspar: Berlusconi è uno scemo. Tu, quante te ne fai? S: Io ho una frequenza "a lustro"... K: Cioè UNA ogni 5-6 anni? S:Più o meno... K: E non ti sei ancora suicidato? Sergio: Vado subito a tagliarmi le vene... Sottotono - solo lei ha quel che voglio (Completa)
giovedì 17 luglio 2014
Albert Schweitzer
“Riflettere
sull’etica dell'amore per tutte le creature in tutti i suoi dettagli: questo è
il difficile compito assegnato al tempo in cui viviamo.”
Albert
Schweitzer
Volgarità & Volgarità
Kaspar: Ma... Ogni volta che usi Word poi nel post del blog viene uguale. Che avevi usato? Excel?
Sergio: 'Staminchiel!
Kaspar: Ecco perché non te lo ricopia.
È volgare
Rubare. I politici che rubano sono
volgari perché hanno ottenuto la fiducia della gente soprattutto per l’intrinseca
onestà che il loro mandato comporta.
È volgare per un adulto acquistare
emozioni dalle ragazzine.
Non è volgare
Scaccolarsi il naso in auto,
intrappolati sulle consolari dove attecchiscono vegetando centinaia di
“lavori in corso”.
Se la caccola finisce nel posacenere non
è volgare. Se viene fiondata (indice-pollice) dal finestrino, è alquanto
disdicevole.
Fare le puzze in ascensore, anche se
affollato (l’individuazione del colpevole risulta sempre difficile).
Non è volgare
Suonare ai citofoni dopo le 22.00 e
sentire che qualcuno s’affaccia alla finestra gridando: “ ‘A deficiente!
Non ti vergogni alla tua età?”
Non mi vergogno.
Non è volgare fare il cascamorto con gli
splendidi esemplari di femmine statunitensi, russe o teutoniche che nel
centro di Roma proprio ci si perdono…
È volgare
Per un uomo cancellare l’amore totale,
assoluto per la propria donna, in nome di un presunto amore totale,
assoluto, esclusivo, criminale.
Non è volgare
Non lo è chi è costretto a chiedere aiuto
per sfamare sé o la sua famiglia.
È volgare
È volgare chi ha il potere politico ed
economico e lo esercita per abbrutire ulteriormente chi da questo dipende,
anziché perseguire il fine di garantire a tutti un minimo di benessere e
di dignità.
(Mario Monti, Angela Merkel)
È volgare rifiutare il ricovero di un
malato perché in ospedale non c’è posto.
Non è volgare
Non è volgare se riesci a far impennare
il vespino per più di 30 secondi e a incassare l’apprezzamento della
squinzia che ti osserva.
(È pericoloso)
Non è volgare il viso e il corpo di una
donna.
Non è volgare il viso e il corpo di un
uomo.
Anche nudi.
È volgare
È volgare il soldato che inquadra nel
mirino quattro ragazzini e li uccide solo perché ha ricevuto l’ordine di
farlo.
È volgare chi uccide in nome della
politica, della religione e dei soldi.
È volgare chi fa promesse che non
intende mantenere.
Non è volgare
Non lo è chi subisce violenza.
La violenza qualifica chi la fa, non chi
la subisce.
Non è volgare chi si alza all’alba tutti
i giorni e assolve al proprio lavoro per una manciata di euro.
Non è volgare chi riesce sempre a
sorprendersi.
Non è volgare chi si ostina a dire
“buongiorno” anche se nessuno gli risponde.
È volgare
È volgare chi usa la propria furbizia
(intelligenza?) per frodare e riceverne vantaggi non dovuti: “non c’è di
meglio che la sensazione di superiorità verso tutti gli altri, gli
stupidi”.
È volgare chi non s’accoda alla fila
(del precedente ingorgo sulle consolari) e sorpassa da sinistra.
E io gli lancio la caccola!
È volgare
È volgare chi ci ha fatto l’abitudine.
È volgare chi per il lavoro che fa, per
i soldi che ha, per l’intelligenza o l’esperienza che possiede si sente al
di sopra degli altri. E lo fa capire.
È volgare chi ha quattro pidocchi e li
ostenta.
È volgare chi ha convinzioni
incontrovertibili.
Non è volgare
Non è volgare chi è indifeso.
Non è volgare chi rientra nelle tristi
statistiche ISTAT: divorzi, povertà, scarsa scolarizzazione, insufficiente
assistenza sanitaria…
Non è volgare il milionario. Che vive
nella sobrietà (alcuni lo fanno. Tanti.)
Non è volgare chi crede in Dio.
Non è volgare chi non crede in Dio.
Kaspar:
Hai finito?
Sergio:
Diciamo di sì.
Kaspar:
Meno male… ‘Sto pistolotto sembrava senza fine… E poi, devo proprio dirtelo,
fare le puzze in ascensore è volgarissimo e disgustoso.
Sergio:
Non le fare neanche tu, però!
Kaspar:
Mai fatte.
Sergio:
È volgare mentire sapendo di mentire.
Kaspar:
Stronzo!
Sergio:
Pezzo di merda!
Sergio: 'Staminchiel!
Kaspar: Ecco perché non te lo ricopia.
È volgare
Rubare. I politici che rubano sono
volgari perché hanno ottenuto la fiducia della gente soprattutto per l’intrinseca
onestà che il loro mandato comporta.
È volgare per un adulto acquistare
emozioni dalle ragazzine.
Non è volgare
Scaccolarsi il naso in auto,
intrappolati sulle consolari dove attecchiscono vegetando centinaia di
“lavori in corso”.
Se la caccola finisce nel posacenere non
è volgare. Se viene fiondata (indice-pollice) dal finestrino, è alquanto
disdicevole.
Fare le puzze in ascensore, anche se
affollato (l’individuazione del colpevole risulta sempre difficile).
Non è volgare
Suonare ai citofoni dopo le 22.00 e
sentire che qualcuno s’affaccia alla finestra gridando: “ ‘A deficiente!
Non ti vergogni alla tua età?”
Non mi vergogno.
Non è volgare fare il cascamorto con gli
splendidi esemplari di femmine statunitensi, russe o teutoniche che nel
centro di Roma proprio ci si perdono…
È volgare
Per un uomo cancellare l’amore totale,
assoluto per la propria donna, in nome di un presunto amore totale,
assoluto, esclusivo, criminale.
Non è volgare
Non lo è chi è costretto a chiedere aiuto
per sfamare sé o la sua famiglia.
È volgare
È volgare chi ha il potere politico ed
economico e lo esercita per abbrutire ulteriormente chi da questo dipende,
anziché perseguire il fine di garantire a tutti un minimo di benessere e
di dignità.
(Mario Monti, Angela Merkel)
È volgare rifiutare il ricovero di un
malato perché in ospedale non c’è posto.
Non è volgare
Non è volgare se riesci a far impennare
il vespino per più di 30 secondi e a incassare l’apprezzamento della
squinzia che ti osserva.
(È pericoloso)
Non è volgare il viso e il corpo di una
donna.
Non è volgare il viso e il corpo di un
uomo.
Anche nudi.
È volgare
È volgare il soldato che inquadra nel
mirino quattro ragazzini e li uccide solo perché ha ricevuto l’ordine di
farlo.
È volgare chi uccide in nome della
politica, della religione e dei soldi.
È volgare chi fa promesse che non
intende mantenere.
Non è volgare
Non lo è chi subisce violenza.
La violenza qualifica chi la fa, non chi
la subisce.
Non è volgare chi si alza all’alba tutti
i giorni e assolve al proprio lavoro per una manciata di euro.
Non è volgare chi riesce sempre a
sorprendersi.
Non è volgare chi si ostina a dire
“buongiorno” anche se nessuno gli risponde.
È volgare
È volgare chi usa la propria furbizia
(intelligenza?) per frodare e riceverne vantaggi non dovuti: “non c’è di
meglio che la sensazione di superiorità verso tutti gli altri, gli
stupidi”.
È volgare chi non s’accoda alla fila
(del precedente ingorgo sulle consolari) e sorpassa da sinistra.
E io gli lancio la caccola!
È volgare
È volgare chi ci ha fatto l’abitudine.
È volgare chi per il lavoro che fa, per
i soldi che ha, per l’intelligenza o l’esperienza che possiede si sente al
di sopra degli altri. E lo fa capire.
È volgare chi ha quattro pidocchi e li
ostenta.
È volgare chi ha convinzioni
incontrovertibili.
Non è volgare
Non è volgare chi è indifeso.
Non è volgare chi rientra nelle tristi
statistiche ISTAT: divorzi, povertà, scarsa scolarizzazione, insufficiente
assistenza sanitaria…
Non è volgare il milionario. Che vive
nella sobrietà (alcuni lo fanno. Tanti.)
Non è volgare chi crede in Dio.
Non è volgare chi non crede in Dio.
Kaspar:
Hai finito?
Sergio:
Diciamo di sì.
Kaspar:
Meno male… ‘Sto pistolotto sembrava senza fine… E poi, devo proprio dirtelo,
fare le puzze in ascensore è volgarissimo e disgustoso.
Sergio:
Non le fare neanche tu, però!
Kaspar:
Mai fatte.
Sergio:
È volgare mentire sapendo di mentire.
Kaspar:
Stronzo!
Sergio:
Pezzo di merda!
mercoledì 16 luglio 2014
Erasmo da Rotterdam - guerra
Anche i grammatici hanno intuito la natura della guerra: alcuni sostengono che essa si chiama «bellum» per antitesi, perché non ha niente di buono né di bello; la guerra è «bellum» nello stesso senso in cui le Furie sono le «Eumènidi». Altri preferiscono far derivare la parola «bellum» da «bellua», belva: perché è da belve, non da uomini, impegnarsi in uno sterminio reciproco.
Erasmo da Rotterdam
Erasmo da Rotterdam
martedì 15 luglio 2014
Solo per vere principesse.
Usa, bimba di 7 anni vuole diventare principessa: il papà le regala un regno
Un sogno che è diventato realtà per la piccola Emily Heaton
09:20 - La figlia di sette anni vuole diventare principessa, il papà le regala un intero regno. E' successo in Virginia dove Jeremiah Heaton, attraverso una ricerca su Google, ha scoperto l'esistenza di un appezzamento di terra tra l'Egitto e il Sudan non reclamato da nessuno: il Bir Tawil (grande 2.060 km2). Così il 16 giugno (giorno del compleanno di Emily) è andato fino in Africa e ha piantato la bandiera del nuovo principato creando il Regno del Nord Sudan.
Un sogno che è diventato realtà per la piccola Emily Heaton
09:20 - La figlia di sette anni vuole diventare principessa, il papà le regala un intero regno. E' successo in Virginia dove Jeremiah Heaton, attraverso una ricerca su Google, ha scoperto l'esistenza di un appezzamento di terra tra l'Egitto e il Sudan non reclamato da nessuno: il Bir Tawil (grande 2.060 km2). Così il 16 giugno (giorno del compleanno di Emily) è andato fino in Africa e ha piantato la bandiera del nuovo principato creando il Regno del Nord Sudan.
lunedì 14 luglio 2014
Vorrei lavorare in Facebook (o in Google Plus)
Sai, Kasparino, io non invidio nessuno. Non
ho mai invidiato alcuno. L’invidia non è un peccato di cui San Pietro – quando
volerò in alto – mi potrà accusare…
Kaspar: Ma di Lussuria e di Ignavia sì.
Sergio: Sì. Grazie. Ti dicevo che non invidio
nessuno, invidiare è inutile e non ha senso ma… ci sono delle eccezioni…
Kaspar: Che sono?! Sbrigati! Devo dare
l’acqua ai pomodorini pachino, sono quasi maturi…
S: Di Hawking invidio la capacità
d’immaginare l’assoluto, di Kubrick la visionarietà, evolutiva, fredda. Di
Mozart la capacità, forse, d’aver colto l’assoluto e di Rocco Siffredi il
lavoro che fa.
K: Sbrigati!
S: Ora se n’è aggiunto un altro…
K: Chi? Michelangelo? Gesù o Dio? (dato che
sei modesto…)
S: No. L’impiegato o l’impiegata di Facebook.
Colui o colei che davanti a uno schermo controlla 20 milioni d’italiani che
parlano con gli altri, parlano di sé, ridono, soffrono, litigano, si amano, si
commuovono, s’incazzano…
K: Certo, per te che sei… aspetta… com’è che
ti definisci? Ah, sì “Un cacciatore di emozioni”.
S: Sì…
K: … Per te sarebbe una vera cuccagna.
S: Come stare sulla montagna dei soldi per
Zio Paperone…
K: Ma gli impiegati di Facebook non
comunicano con gli iscritti. È impossibile per noi avere un contatto con loro…
L’impiegato Mario Rossi che lavora in Facebook è al di sopra del bene e del
male… Poi, a dirti il vero, io immagino non un maschio. Una femmina. La
signorina (o signora) Maria Ros… No. Con un cognome meno diffuso… che ne so…
Elisa di Rivombrosa. Ecco, la signorina di Rivombrosa ha la possibilità di
osservare liti, riappacificazioni, di censurare volgarità, di punire foto
oscene (e tu ne sai qualcosa: quando mettevi le donnine con i capezzoli al
vento, eh, te lo ricordi…?)
S: Sì, me lo ricordo.
Kaspar: Certo che ne vedranno di cose…
Potrebbero scriverci un libro, un dossier che avrebbe il fascino della fiction narrativa,
o buttare giù l’intrigante sceneggiatura di un film. Sono sicuro che entrambi
sarebbero un successo.
Sergio: Sì. Chi lavora in Facebook ha una
grande fortuna. Ha a disposizione un’umanità composita cui attingere per
derivarne consigli e stati d’animo, e per farli propri: se utili. Se
risolutivi. Io immagino la signorina di Rivombrosa che quando l’algoritmo
inventato dagli ingegneri di Zuckerberg le dice che quell’iscritto crea
problemi, lei verifica, decide, perdona o condanna ma, cosa più importante,
CAPISCE. Vive quel momento, ne è partecipe e se ne ricorderà, insieme alle
altre migliaia di problemi, per crearsi una memoria esistenziale che, spero, la
renderà migliore…
Kaspar: L’acqua ai pomodori!
Sergio: Vai, caz…!
Kaspar: Attento! La signorina di Rivombrosa!
Sergio: Quanto l’invidio!
Kaspar: Più di Rocco Siffredi?
Sergio: Uguale…
domenica 13 luglio 2014
Miguel de Unamuno
“Ciò che è divinamente umano non
è il sacrificarsi sull'altare delle idee. Mi interessano più le persone che le
loro dottrine, e queste solo in quanto mi rivelano quelle.”
Miguel de Unamuno
sabato 12 luglio 2014
venerdì 11 luglio 2014
Apertura. Festival. 2014
Apertura.
Festival del Cinema di Venezia 2014: il film di apertura è Birdman di Inarritu
La Mostra del Cinema di Venezia 71 aprirà con la prima mondiale del nuovo film di Alejandro G. Inarritu, Birdman, con Michael Keaton.
Festival del Cinema di Venezia 2014: il film di apertura è Birdman di Inarritu
La Mostra del Cinema di Venezia 71 aprirà con la prima mondiale del nuovo film di Alejandro G. Inarritu, Birdman, con Michael Keaton.
giovedì 10 luglio 2014
Gelateria Fassi
Kaspar: Non ce lo prenderemo più un gelatino? Sergio: Ce lo prenderemo sempre.
Acquisito il 100% dello storico Palazzo del Freddo all’Esquilino
Fassi, il gelato diventa coreano
Roma. Il gelato di Fassi non parla più romano. La storica gelateria, che da oltre un secolo sorge nel quartiere multietnico dell’Esquilino, passa infatti sotto il totale controllo della società coreana “Haitai Confectionery and Foods Co”. A confermarlo è la Gianni Origoni Gruppo Cappelli & Partners, che ha assistito l’azienda orientale nell’acquisizione del 100% del “Palazzo del Freddo”. Ironia della sorte,, il passaggio completo delle azioni si perfezionerà quando l’estate sarà quasi diventata un ricordo, ovvero entro 3-4 mesi. Ma resta il fatto che anche l’ultimo baluardo “Made in Italy” della zona attorno piazza Vittorio è (sia, ndr) finita in mani orientali. “Purtroppo è un momento storico in cui i gruppi stranieri a Roma la fanno da padrone: dalle catene di abbigliamento agli alimentari. Per gli imprenditori italiani sicuramente non è un buon momento”, dice il presidente della Confesercenti di Roma, Valter Giammaria.
Da LEGGO, quotidiano a diffusione gratuita
Acquisito il 100% dello storico Palazzo del Freddo all’Esquilino
Fassi, il gelato diventa coreano
Roma. Il gelato di Fassi non parla più romano. La storica gelateria, che da oltre un secolo sorge nel quartiere multietnico dell’Esquilino, passa infatti sotto il totale controllo della società coreana “Haitai Confectionery and Foods Co”. A confermarlo è la Gianni Origoni Gruppo Cappelli & Partners, che ha assistito l’azienda orientale nell’acquisizione del 100% del “Palazzo del Freddo”. Ironia della sorte,, il passaggio completo delle azioni si perfezionerà quando l’estate sarà quasi diventata un ricordo, ovvero entro 3-4 mesi. Ma resta il fatto che anche l’ultimo baluardo “Made in Italy” della zona attorno piazza Vittorio è (sia, ndr) finita in mani orientali. “Purtroppo è un momento storico in cui i gruppi stranieri a Roma la fanno da padrone: dalle catene di abbigliamento agli alimentari. Per gli imprenditori italiani sicuramente non è un buon momento”, dice il presidente della Confesercenti di Roma, Valter Giammaria.
Da LEGGO, quotidiano a diffusione gratuita
anticoncezionale elettronico
CHIP E TELECOMANDO: ECCO IL CONTRACCETTIVO ELETTRONICO CHE DURA 16 ANNI
È un chip che rilascia piccole dosi dell’ormone levonorgestrel. È un progetto sostenuto da Bill Gates e le sperimentazioni pre-cliniche partiranno l’anno prossimo e si ipotizza un lancio sul mercato nel 2018.
Dimensioni di soli 2cm con i piccoli serbatoi contenenti l’ormone che occupano 1,5cm all’interno dell’apparecchio.
Si può accendere e spegnere quando si vuole grazie al telecomando; i ricercatori stanno proprio lavorando sulla sicurezza del chip per evitare che venga attivato o disattivato da terzi senza che la donna sappia nulla.
Precisiamo che le foto di copertina e all’interno dell’articolo sono dimostrative e non rappresentano il prodotto in questione.
(ANSA)
Kaspar: Meno male che è per le donne. Se lo prendessi tu ti esploderebbero le emorroidi e le gambe comincerebbero a muoverti come un tarantolato... eh, eh, eh... che ridere... Sergio: Ridi, ridi, testa di caz...!
È un chip che rilascia piccole dosi dell’ormone levonorgestrel. È un progetto sostenuto da Bill Gates e le sperimentazioni pre-cliniche partiranno l’anno prossimo e si ipotizza un lancio sul mercato nel 2018.
Dimensioni di soli 2cm con i piccoli serbatoi contenenti l’ormone che occupano 1,5cm all’interno dell’apparecchio.
Si può accendere e spegnere quando si vuole grazie al telecomando; i ricercatori stanno proprio lavorando sulla sicurezza del chip per evitare che venga attivato o disattivato da terzi senza che la donna sappia nulla.
Precisiamo che le foto di copertina e all’interno dell’articolo sono dimostrative e non rappresentano il prodotto in questione.
(ANSA)
Kaspar: Meno male che è per le donne. Se lo prendessi tu ti esploderebbero le emorroidi e le gambe comincerebbero a muoverti come un tarantolato... eh, eh, eh... che ridere... Sergio: Ridi, ridi, testa di caz...!
martedì 8 luglio 2014
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. Carlo Emilio Gadda.
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. Carlo Emilio Gadda.
Incipit
Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio. Era il dottor Francesco Ingravallo comandato alla mobile: uno dei più giovani e, non si sa perché, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi, onnipresente su gli affari tenebrosi. Di statura media, piuttosto rotondo della persona, o forse un po' tozzo, di capelli neri e folti e cresputi che gli venivan fuori dalla fronte quasi a riparargli i due bernoccoli metafisici dal bel sole d'Italia, aveva un'aria un po' assonnata, un'andatura greve e dinoccolata, un fare un po' tonto come di persona che combatte con una laboriosa digestione: vestito come il magro onorario statale gli permetteva di vestirsi, e con una o due macchioline d'olio sul bavero, quasi impercettibili però, quasi un ricordo della collina molisana.
Incipit
Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio. Era il dottor Francesco Ingravallo comandato alla mobile: uno dei più giovani e, non si sa perché, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi, onnipresente su gli affari tenebrosi. Di statura media, piuttosto rotondo della persona, o forse un po' tozzo, di capelli neri e folti e cresputi che gli venivan fuori dalla fronte quasi a riparargli i due bernoccoli metafisici dal bel sole d'Italia, aveva un'aria un po' assonnata, un'andatura greve e dinoccolata, un fare un po' tonto come di persona che combatte con una laboriosa digestione: vestito come il magro onorario statale gli permetteva di vestirsi, e con una o due macchioline d'olio sul bavero, quasi impercettibili però, quasi un ricordo della collina molisana.
lunedì 7 luglio 2014
Günter Grass - Il tamburo di latta
“Gesù, non era così la scommessa.
Ridammi subito il mio tamburo. Tu hai la tua croce e dovrebbe bastarti!”
Günter Grass - Il tamburo di latta
sabato 5 luglio 2014
venerdì 4 luglio 2014
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